Inglese – Parole italiane che in inglese significano altro

Inglese

Parole Italiane che in Inglese hanno un altro significato

Quante volte vi sarà capitato di trovarvi in qualche paese anglosassone e sentire delle parole Italiane durante le conversazioni in inglese? credo molte. Non parlo di quelle dialettali che può capitare di sentire da qualche ItaloAmericano a Little Italy, ma anche dal Manager a DowTown mentre si trova al Bar.

Partiamo dal fatto che, come accade nel nostro linguaggio quotidiano, l’inglese è stato contaminato  da alcune nostre parole nel parlato comune, altre invece sono semplicemente uguali avendo origini diverse.

Ma il problema più grande è che a volte il significato sia totalmente diverso da quello che conosciamo noi, e potremmo trovarci in situazioni alquanto imbarazzanti se non impariamo le differenze di significato.

E allora iniziamo:

coriandoliCONFETTI

Niente a che vedere con i bon bon di mandorle ricoperti di zucchero: i confetti per gli anglosassoni sono i coriandoli. Inventati dall’imprenditore milanese, Enrico Mangili, nel 1875, secondo Scientific American i “paper confetti” (confetti di carta), hanno debuttato al capodanno del 1885 a Parigi.

 

 

gonzoGONZO

Gonzo in italiano è sinonimo di sciocco e credulone. Ma in inglese ha tutto un altro significato: con l’espressione Gonzo journalism per esempio, dal 1970, si intende il giornalismo in prima persona, dove il giornalista è parte della storia (esempio le interviste e i reportage di Oriana Fallaci). L’etimologia però è incerta: Gonzo potrebbe anche derivare dal nome spagnolo Gonzales, dal termine franco-canadese gonzeaux (sentiero illuminato), dalla parola gonzo usata dagli irlandesi di Boston per indicare l’ultimo superstite di una sbornia, da una canzone del pianista James Booker e dal titolo di un romanzo di Evan Hunter.

svampitaBIMBO

Per dire bambino, le parole giuste sono baby, child e kid. Bimbo in inglese indica invece una donna svampita. Pare che il primo a usarla in questo senso sia stato l’intrattenitore radiofonico Frank Crumit, nel 1920.

 

 

pepperoniPEPPERONI

Se siete stati in un ristorante americano, lo sapete già: pepperoni non sono i peperoni, ma una varietà di salame piccante, usato soprattutto per condire la pizza. Secondo il New York Times, la prima evidenza stampata del termine pepperoni risalirebbe al 1919.

 

 

fresco

AL FRESCO

Per gli inglesi, al fresco è un’espressione italiana che significa all’aperto. I picnic, tanto per dire si fanno “al fresco”. Ma è usata soprattutto per indicare le cene all’aperto: al fresco dining

 

 

CostumeCOSTUME

È un particolare stile di abbigliamento: il Theatrical costume (costume teatrale), il National costume (il costume nazionale), il cosplay o costume play. Lo stesso significato che in parte ha in italiano. In inglese però costume ha anche un diminutivo che non noi non usiamo.

 

 

vistaVISTA

Forse l’esistenza del software Windows Vista vi avrà fatto venire il sospetto che vista è usato anche in inglese: ma non ha nulla a che fare con la facoltà di vedere e col senso della vista, bensì con la vista intesa come panorama.

 

canonCAMERA

In albergo non chiedetela, vi guarderebbero male. Camera è la fotocamera, ovvero la macchina fotografica.

 

 

LatteLATTE

Al bar a Londra o a New York, attenti a chiedere del “latte” in italiano: per gli inglesi latte è il caffellatte, un espresso mischiato con latte caldo (latte, lo sapete tutti si dice milk).

 

 

 

studio-2STUDIO

In inglese Studio non ha niente a che vedere con lo studiare. Lo studio è il luogo dove lavora un’artista (lo studio di Picasso); il luogo dove si registrano i dischi (lo studio di registrazione); ma è anche – e qui la differenza con l’italiano è notevole – un monolocale. Quello nella foto è veramente speciale: in 37 mq nasconde 8 stanze. Guardate se non ci credete.

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